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Voyager Puntata del 04 08 2014

Roberto Giacobbo conduce una puntata di Voyager ai confini della conoscenza dedIMG-20140701-WA0000icata a Napoli.

La definizione di Puntata è impropria in quanto il famoso reporter ha realizzato un documentario storico naturalistico dai contenuti unici suggestivi ed esclusivi.

Il viaggio alla scoperta della città partenopea “NEAPOLIS” comincia dal sottosuolo, dalle tracce archeologiche più antiche lasciate da Greci e Romani.vlcsnap-2014-06-13-13h28m36s11

Tra i luoghi suggestivi della Napoli sotterranea, la squadra di Voyager esplora una tomba rimasta sigillata per oltre 2000 anni, dove nessuna telecamera è mai entrata. E dalle cavità del sottosuolo ai resti di un passato sepolto dall’acqua e dal fuoco: una spettacolare docu-fiction ripercorrerà gli ultimi istanti di vita degli abitanti di Pompei, mentre Roberto Giacobbo si immerge vlcsnap-2014-06-13-13h32m27s43nel Golfo di Pozzuoli con Ciro Dell’Anno e il suo Staff, dove l’attività vulcanica ha sommerso una delle più imponenti ville degli imperatori romani. Uniche e bellissime le immagine della città sommersa … Altresì belle e ricche di tradizione le storie inerenti al Duomo di Napoli e relative al miracolo del sangue di San Gennaro nonché il la vita del principe di Sansevero, una delle figure più enigmatiche e geniali legate alla città di Napoli.

Riprese Voyager

Lo staff al completo impiegato per le riprese commissionate dalla redazione di Voyager presso la splendida location di Baia.

Riprese girate in zona A del Parco Archeologico Sommerso di Baia, zona di riserva integrale che si estende ai piedi di Punta dell’Epitaffio che segna il limite nord della piccola insenatura di Baia.

Nel 1969, il ritrovamento casuale di due statue ed il successivo scavo archeologico, iniziato solo negli anni ‘80, portarono all’individuazione, vlcsnap-2014-06-13-13h28m36s11ai piedi del promontorio, di un ambiente finemente decorato. Il gru
ppo scultoreo per primo venuto alla luce rappresenta una scena descritta da Omero: Ulisse e il compagno Baiosdurante l’offerta di vino al ciclope Polifemo per aver salva la vita.

L’ambiente scavato si presentava come una grande sala rettangolare vlcsnap-2014-06-13-13h32m53s42absidata sul fondo, interamente rivestita di marmo, con una grande vasca centrale, mentre lung
o le pareti laterali correva un canale per lo scorrimento dell’acqua. Questo ha permesso di identificare la sala come un ninfeo cioè un ambiente decorato con ricchi giochi d’acqua, probabilmente utilizzato come Triclinium, cioè come sala per banchetti.

A questo proposito, infatti, la decorazione scultorea ritrovata sembra incitare il visitatore al godimento della gioie della vita, secondo l’oraziano Carpe Diem, invito che ben si adatta alla funzione stessa della sala, un Ninfeo Triclinium, oggi fedelmente riproposto nelle sale del Castello Aragonese.